News Siracusa: il vicepresidente del Consiglio di Circoscrizione Santa Lucia, Francesco Candelari torna sulle problematiche legate al definitivo ritorno, presso la Basilica di Santa Lucia extramoenia, dell’importantissima tela del Merisi da Caravaggio, conservata, oggi, presso la Chiesa della Badia in piazza Duomo in Ortigia.
“Dopo tanti anni di attesa, l’odissea del “Seppellimento di Santa Lucia” del Caravaggio risulta ancora bel lontana dall’avere una fine – afferma Candelari – Una conclusione che il sottoscritto ritiene essere quella più naturale e inevitabile possibile, è il ritorno, immediato, di questo capolavoro nella sua unica e originale sede: la Basilica di Santa Lucia al Sepolcro.
In questi anni tanto è stato tentato, ma poco, anzi quasi nulla è stato raccolto: dalle richieste ufficiali del Consiglio di Circoscrizione, alla petizione popolare conclusasi con una raccolta di oltre duemila firme, ma poi nulla di più. Il “Seppellimento” è un quadro nostro per diritto storico, è un’opera da sempre appartenuta alla borgata, tuttavia messa nel mezzo di un conflitto di assurde competenze tra il Ministero dell’Interno, quindi la Prefettura e la Curia Arcivescovile sulla quale si addensano le sinistre ombre della Soprintendenza.
Non posso nemmeno evitare di notare che sull’argomento sicurezza – prosegue il vicepresidente del Consiglio di Circoscrizione – esistono due pesi e due misure: per il rientro del Caravaggio in Basilica se ne deve garantire la totale sicurezza, mi sembra più che giusto e doveroso, nondimeno queste stesse rigorose misure preventive mancano quasi totalmente anche nella chiesa di Ortigia che tuttora lo ospita. Perché umidità e microclima sono così importanti e fondamentali per la Basilica di Santa Lucia, mentre vengono quasi in toto ignorate in Santa Lucia alla Badia? L’unica cosa che mi viene da pensare è che l’umidità ortigiana sia, per qualche motivo a me oscuro, meno dannosa di quella della Borgata. O ancora peggio mi passa per la mente la pittoresca possibilità che il tasso igrometrico possa venir determinato, mediante qualche empirica misurazione, dalle guide turistiche da sempre contrarie al trasloco del prezioso quadro.
Questa è una città dove si assiste impotenti alle patetiche trame oscure di politici da italietta di giolittiana memoria, tendenti più a premere sulla nomina dell’autorità portuale d’Augusta che a preservare il patrimonio artistico; politici ingenuamente convinti dell’effimero potere di cui si sono auto investiti. Questa è la città dove si specula, propinando aria fritta, sulla fantascientifica ipotesi di un aeroporto, mentre non esistono più i collegamenti ferroviari con la vicina Catania. Tutto ciò mi irrita in maniera profonda, poiché dimostra la totale incapacità e impreparazione dell’Amministrazione Comunale nel mettere un punto finale a questa, tutto sommato, semplice diatriba.
Mi rivolgo, quindi, a Sua Eccellenza il Prefetto di Siracusa – conclude Candelari – affinché attraverso la Sua autorevole opera di mediazione, possa finalmente far ritornare il Caravaggio nell’originario luogo di appartenenza, in modo da facilitare e velocizzare il rilancio turistico ed economico di un quartiere da troppo tempo dimenticato e depredato”.