News Siracusa: “Sono indignato dalla grave sottovalutazione di quanto sta accadendo al Comune di Siracusa. Le ultime dichiarazioni del sindaco Garozzo, tutte tese a sminuire la portata delle indagini e impegnato in un’autodifesa d’ufficio, testimoniano l’incapacità a comprendere la gravità e la profondità dei provvedimenti della Magistratura. Filoni di inchiesta, infatti, che non solo confermano la fondatezza di prese di posizioni e denunzie, ma coinvolgono funzionari, consiglieri e assessori. Sono un garantista e confermo la presunzione di innocenza per tutti, così come ritengo doveroso attendere le conclusioni a cui arriveranno gli inquirenti, ma la politica non può e non deve abdicare al suo ruolo. Non amo l’omologazione qualunquistica al peggio, la politica e i politici non sono tutti ladri e delinquenti, anzi la maggioranza è costituita da persone per bene e serie. Ma la buona politica si afferma assumendosi la responsabilità di scelte e di atti coerenti e pubblici.
Non intendo buttare l’acqua sporca e il bambino. Ma buttiamola l’acqua sporca: si chiama coraggio di fare autocritica da parte di Garozzo e di affermare veri segnali di discontinuità. Difendere le cose buone fatte certo, ma senza avere il timore di alzare il livello della trasparenza e della legalità. Si chiama impegno a evitare provvedimenti che si prestano a dubbi e riserve di clientelismo e favoritismi. Non è difendendo tutto e tutti che si tutelano l’Amministrazione e il Consiglio, ma avendo la forza e il coraggio di rimettersi in discussione. Se ci sono almeno tre filoni di indagini vuol dire che la magistratura ha ritenuto fondate le riserve e le denunzie.
Sono fermamente convinto che le responsabilità delle precedenti amministrazioni del centro destra anche in merito ad alcuni dei filoni di indagini sono chiare ed inequivocabili. Una citta’ distrutta e massacrata sul terreno amministrativo e morale e sul piano della qualità dei servizi. Ma questo non assolve da responsabilita’ precise che sono clamorosamente individuabili in questo mandato politico e gestionale. Acqua sporca è, inotre, il non sentire il bisogno elementare di rimettere il proprio mandato da capogruppo del Pd. Grida vendetta infatti l’allontamento della consigliera Princiotta dal gruppo consiliare del Pd. Un atto di incredibile arroganza, infondato e illegittimo sul terreno statutario, ma applicato solo in ragione della logica dei numeri. Ad oggi forse unico caso in Italia c’è una consigliera comunale iscritta al Pd, componente del l’assemblea comunale e provinciale, eletta nella direzione provinciale del partito, esclusa con la forza dell’arroganza e della presunzione dal gruppo e dalle riunioni. Un isolamento politico gravissimo per le idee e per la posizione critica tenuta dalla Princiotta. Un atto elementare di sensibilità avrebbe imposto l’immediato reinserimento della Princiotta nel gruppo e le contestuali dimissioni del principale protagonista del misfatto, ovvero, di Pappalardo da capogruppo. Al contrario, l’ineffabile capogruppo, dimostrando la sua inadeguatezza, durante il consiglio comunale di ieri sera, ha giudicato la situazione giudiziaria come telenovella e atti teatrali.
Infine non posso non stigmatizzare il silenzio diffuso sulla gravità della vicenda. Ho infatti apprezzato la dichiarazione di Raiti ma bisogna andare oltre, avendo la consapevolezza del disagio crescente dei cittadini e della nostra gente rispetto all gravita’ delle accuse gia mosse e degli ulteriori sviluppi che potrebbero registrarsi. Se è infatti comprensibile la cautela nell’attendere le conclusioni delle indagini della magistratura, incomprensibile appare la mancanza di solidarietà in merito ai tentativi palesi di intimidazione a danno della Princiotta. Un conto sono i provvedimenti giudiziari, altro è la valutazione etica e morale. In presenza di rinvii a giudizio lo statuto del pd prevede le automatiche dimissioni, ma se ci sono avvisi di garanzia con accuse pesanti e infamanti che diciamo?
A Marino il pd ha chiesto di dimettersi senza essere neanche indagato: i cittadini e lo stesso mondo di Siracusa che guarda al pd anche come partito della legalità e non dell’omertà e dell’accomodamento rischiano di non comprendere il pd cittadino e provinciale. Prima di decidere chi deve essere il prossimo presidente del consiglio comunale mi aspetto che vengano colmate queste gravissime lacune, mi aspetto che la riunione fissata per lunedì dal segretario provinciale si apra avendo già sul tavolo le dimissioni di Pappalardo. Se queste cose non avverranno valuterò se partecipare alla
riunione stessa. Rimango infatti convinto che l’amministrazione Garozzo si difende e tutela senza strumentali dietrologie, caccia ale streghe ed evocazioni di chissà quali manovre oscure, rilanciando il programma originario e avendo il coraggio, ove occorre, di fare pulizia”.