l’equazione tra l’apertura degli asili nido e il raggiungimento della capienza (ancorché media) attribuita attraverso le iscrizioni è fuorviante e controproducente: le famiglie, infatti, vengono disincentivate all’iscrizione dei figli presso gli asili nido comunali vedendoli chiusi. Di contro, in occasione del precedente appalto, fu proprio l’apertura degli asili a determinare la crescita delle iscrizioni, come dimostrò, in particolare, il caso dell’asilo “Qui, Quo, Qua” di via Luigi Cassia;
per favorire le iscrizioni agli asili nido comunali, servizi di informazione e raccolta delle iscrizioni dovrebbero essere trasferiti dall’ufficio delle politiche scolastiche di via Nino Bixio alle sette strutture comunali in modo da rendere visibile la volontà dell’Amministrazione di erogare il servizio e, soprattutto, in modo da facilitare l’utenza, avvicinando gli uffici al territorio;
nell’apprezzare la lodevole iniziativa di gruppi di educatrici di effettuare banchetti informativi presso le strutture (leggasi via Regia Corte, via Mazzanti, via Cassia), la prassi di una società civile che si sostituisce all’Amministrazione comunale tradisce anche la mancanza di adeguata pubblicizzazione del servizio da parte dell’Amministrazione, che dovrebbe in questo momento recuperare il gap di credibilità e fiducia attraverso un particolare impegno nella pubblicizzazione del servizio;
la ricerca di locali per gli altri ordini e gradi di istruzione, ivi comprese le convenzioni con la Curia, in assenza di analoghe iniziative per gli asili nido comunali tradiscono la mancanza di programmazione e forse la volontà dell’Amministrazione di aprire solo cinque delle sette strutture, per poi affrettarsi negli ultimi giorni ad immaginare una nuova ricerca di locali per sostituire le strutture di via Regia Corte e via Mazzanti; non si capisce, dunque, perché non attingere alle disponibilità già individuate attraverso gli avvisi relativi agli altri ordini e gradi di istruzione.”