News Siracusa: su iniziativa di Alfredo Mauceri apre, con un’impresa totalmente privata, il nuovo piccolo teatro Alfeo. Durante il periodo gennaio-febbraio verranno presentati tre spettacoli d’autore, con la direzione artistica di Antonio Casciaro già promotore in città di eventi culturali e internazionali.
Il teatro Alfeo, ubicato in via della Giudecca 22, nasce con lo scopo di dare l’opportunità a compagnie e attori siracusani di coltivare l’amore per il teatro e promuovere idee locali che possano, nel tempo, intrecciarsi anche con iniziative nazionali ed europee. Un piccolo teatro per progetti anche sperimentali e con un rapporto meno distante con il pubblico.
Da sempre cultore di spazio cinetico e relazionale in tutte le sue forme politiche, urbane, corporee e cinematografiche, Antonio Casciaro propone per l’apertura del Teatro Alfeo una prima rassegna sugli “affetti”, sulla capacità trasformativa dell’uomo di ricomporre le passioni per trasformarle in azioni, dal titolo “Uomini e donne. Timori e speranze di una Siracusa passionale”.
“Una rassegna – il Direttore artistico – dove timori e speranze divengono immagini non solo di un territorio relazionale e ambientale compromesso dall’uomo, ma anche, e soprattutto, di un’anima capace di superare la malinconia e promuovere la gioia”.
“Le immagini – spiega Casciaro – così si fondono in un luogo etico, uno spazio interiore ove emergono non solo istanze di una condotta migliore per sé e per gli altri, ma anche esigenze di accettazione della natura umana e quindi vocazione all’agire con sé stessi. Passioni non solo nel senso di subire, ma anche e soprattutto ‘affetti’ nel senso spinoziano del termine; una rassegna che vuole dare corpo teatrale alla umana capacità di agire attivamente per recuperare una naturale disposizione alla mediazione con la mente: la gioia e la tristezza, più riusciamo a comprenderle, meno le si patisce. Non subire, ma agire”.
“Tre interpreti siracusani, tutt’e tre attori professionisti. Tutt’e tre ci porteranno alla riflessione sulle forze attive degli ‘affetti’, affinché ci possano permettere un superamento delle passioni in azioni. Il teatro – conclude Antonio Casciaro – come il corpo e la parola possano scrivere significati.”
Giorno 22 gennaio 2017 ore 18.30 sarà “L’uomo della terza fila”, Ideato, diretto ed interpretato da Davide Sbrogiò, con Antonio Aiello ad aprire le danze. In un monolocale un anonimo contrabbassista di fila di un’orchestra racconta, in un crescendo nevrotico e visionario, la propria frustrazione di musicista e di uomo. Il contrabbasso infatti diventa la metafora di una vita relegata ai margini, priva di soddisfazioni, di successi, di relazioni umane autentiche, una vita di sconfitte e di amarezze.
Fuori da questo spazio volutamente insonorizzato, nel quale si muovono l’attore e il contrabbassista (quest’ultimo vero e proprio “alter ego” dell’interprete), c’è un mondo prosaico fatto di rumori, violenza, raccomandazioni, soprusi, un mondo che condanna all’incomunicabilità e alla solitudine, quella solitudine nella quale si ritrova ad agire, come un eroe “tragicomico ” il protagonista di questa storia. E’ un’amara riflessione sulla sorte dell’uomo di oggi, smarrito e confuso, incapace di gridare il proprio dolore e la propria infelicità.
Sarà poi la volta de “Un Uomo Qualunque” di Francesco Di Lorenzo. Monologo tratto dal romanzo di Roselina Salemi “Il nome di Marina”, per la regia di Erika Barresi che andrà in scena il 29 gennaio 2017 ore 18.30. La storia narra le vicende legate alla distruzione di Marina di Melilli. Un uomo qualunque si guarda indietro e racconta. Racconta la sua battaglia perduta, le sue illusioni, le cose che ha visto e che ha sognato, spinto da desiderio di lasciare una traccia.
La sua verità su quello che è successo in un pezzetto di Sicilia, il piccolo paese di Marina di Melilli, un luogo che amava è che stato sacrificato al dio del presente, della velocità, del cambiamento, del progresso. Non ci sono invenzioni: tutto è successo davvero. Alla fine, l’Uomo Qualunque, un po’ anarchico e un po’ conservatore, un po’ idealista, un po’ giustiziere, si consegna a chi può far vivere la sua storia. Si consegna a noi. Diventa un libro. Diventa una voce su un palcoscenico.
Il 5 febbraio alle ore 18.30 andrà in scena “Piccoli e tremendi” di Lorenzo Falletti. Il monologo è tratto da piccoli racconti di Michele Serra, Eduardo Erba, Anonimo Popolare e dello stesso Lorenzo Falletti. Presentato dalla “Associazione GrecaLevante”, si tratta di quattro piccoli racconti messi in scena da Falletti.
Nel primo verranno messe in scena le storie di vita quotidiana di quattro donne, una madre, una vecchia madre che aspetta, sull’uscio della propria casa, il suo turno per andare via da questa terra. Tratto da un racconto anonimo popolare. Il secondo racconto narra “Il pianto della Madonna”. Un piccolo racconto, ironico-amaro di Michele Serra, che narra le parodie sull’immaginette della Madonna che cambiano a seconda un determinato tema. Penultimo racconto in scena “Anna”. Storia di un amore verso una donna, appunto Anna, narrata da Eduardo Erba, con molta leggerezza. Per finire, Liberi dagli stracci di Lorenzo Falletti, la storia di un uomo maturo che non si vuole arrendere all’amore per le donne.