News Siracusa: Il mare sbatteva forte tra gli scogli del Plemmirio tre anni fa. Si alzava rumorosamente formando delle grandi onde per poi ritirarsi, come in una danza, in se stesso. Il mare tre anni fa, mentre “danzava”, ha inghiottito per sempre l’esile e giovane corpo del 16enne Francesco Avola.
Eppure Francesco, che nel cuore di tutti è rimasto semplicemente Ciccio, in quel luogo era andato per trascorrere una domenica con i suoi amici e non certo per andare incontro alla morte. Francesco, però, scivolò in acqua insieme al suo amico Peppe ed è li che trovò la morte a differenza del compagno che riuscì ad essere tratto in salvo dai soccorsi.
La morte di Francesco, Ciccio, vide la Procura di Siracusa aprire un fascicolo per omicidio colposo. Un fascicolo che ad oggi, purtroppo, non ha visto nessun nuovo elemento rispetto a quanto raccolto subito dopo l’avvenuta tragedia quando gli amici del giovane Avola, i famigliari e i soccorritori lasciarono agli organi preposti le proprie dichiarazioni. Quel malloppo di carte, però, croce perenne di papà Giacinto e mamma Rosy a quanto pare non sarebbe ancora stato depositato.
E mentre la Procura indaga contro ignoti, con un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Tony Nicastro, la famiglia del 16enne piange un’assenza dolorosa ed atroce. Un’assenza sempre più devastante come la morte di un figlio.
Probabilmente, oggi come da tre anni a questa parte, la famiglia Avola sarà riunita su quello scoglio del Plemmirio a lanciare delle rose verso il mare per ricordare con la dolcezza di un fiore il dolore che quello stesso mare procurò strappando loro l’amato figlio.