News Sicilia. L’On. Giovanni Cafeo, Segretario della III Commissione ARS Attività produttive, ha presentato ieri un’interrogazione al Presidente della Regione Siciliana, l’On. Musumeci. Il tema sollecitato riguarda i criteri per l’individuazione delle aree Zes (Zone Economiche Speciali) in Sicilia.
“A seguito dell’appello lanciato negli scorsi giorni dalle associazioni aderenti al Patto di Responsabilità Sociale di Siracusa – ha detto l’On. Cafeo – ho voluto interrogare direttamente l’On. Musumeci, in quanto presidente della Cabina di regia avente <<il compito di elaborare la proposta di istituzione della ZES al Presidente del Consiglio dei Ministri corredata dal piano di sviluppo strategico>>, in merito ai criteri con i quali il Governo sta procedendo per l’individuazione delle aree Zes in Sicilia”.
“Appurato – ha spiegato – che gli unici requisiti espressi dalla norma che istituisce le Zes riguardano la sussistenza del nesso economico-funzionale tra le aree di una medesima regione, l’esclusione di zone residenziali ed il rispetto della superficie massima prevista dalla legge, oltre ovviamente all’inclusione di almeno un’area portuale appare chiaro che non esiste invece alcun riferimento ad eventuali limitazioni volte all’esclusione di aree soggette a vincoli di natura ambientale o legate alle problematiche del Piano Paesaggistico”.
“Le notizie pervenute nei giorni scorsi, tali da far preoccupare tutte le associazioni aderenti al Patto di Responsabilità Sociale di Siracusa – ha continuato l’On. Cafeo – sembrerebbero invece porre ulteriori pesanti limitazioni all’istituzione delle Zes, legate sia ai numerosi Siti di Interesse Nazionale (SIN) presenti nella provincia di Siracusa che potrebbero venire esclusi sia alle aree soggette a vincoli paesaggistici, rendendo di fatto inefficace la misura per il nostro territorio”.
“Alla luce di queste preoccupazioni – ha concluso – resto convinto che la Regione Siciliana dovrebbe impegnarsi ad incrementare e incentivare gli investimenti in territori con elevato potenziale, soprattutto se già inseriti all’interno di Distretti produttivi che dimostrano una forte vocazione imprenditoriale e non porre invece ulteriori paletti alle possibilità di sviluppo di un’area soggetta, in questi ultimi anni, ad una durissima crisi economica”.