Trecentocinquanta firma e una lunga lettera indirizzata al Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini e al Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese viene chiesto l’annullamento di qualsiasi autorizzazione al prestito del dipinto del Caravaggio sul Seppellimento di Santa Lucia.
A darne notizia è Paolo Giansiracusa.
Nella lettera gli 80 accademici, i 100 Intellettuali, gli artisti, scrittori, gli 80 Rappresentanti delle Associazioni in Difesa del Patrimonio Storico-Artistico e i 90 Esponenti del Mondo del Lavoro e delle Professioni richiedono l’emanazione di un decreto di inamovibilità dell’opera e della sua musealizzazione.
«siamo un gruppo di intellettuali, artisti, accademici, docenti universitari, esperti d’arte ed estimatori del pittore Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio, riuniti da un unico intento, quello di salvare uno dei capolavori assoluti dell’arte del Seicento – scrivono nella lettera – Per tale ragione firmiamo e inoltriamo la presente nota, segnalando al contempo le tensioni sociali e l’acceso dibattito culturale venutisi a creare in Sicilia in seguito alla notizia di un nuovo prestito del fragilissimo dipinto eseguito per la Città di Siracusa nel periodo ottobre-dicembre del 1608».
«ci stiamo riferendo a una tela immensa (di oltre 12 metri quadrati, grande quanto un vano abitativo) costretta a viaggiare come fosse una cesta di limoni, in casse e controcasse grandi mt. 5.00×4.00, poste di traverso all’interno di un tir verosimilmente sprovvisto di climatizzazione adeguata – si legge ancora nella lettera – Il tutto per affrontare migliaia e migliaia di chilometri, su tracciati stradali di ogni genere, tra sobbalzi, vibrazioni e brusche variazioni di temperatura».
«L’opera ha un altissimo valore devozionale per la Sicilia – si legge ancora nella lettera – Infatti la tela, come una reliquia, sostituisce le spoglie di Santa Lucia trafugate da quasi un millennio e oggi custodite a Venezia, senza che mai ci sia stato l’intento di restituirle alla città natale. L’esortazione fatta è motivata da una recente richiesta di prestito presentata dal Mart, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto. A prescindere dal fatto che l’opera verrebbe ostentata in un contesto espositivo che nulla ha da spartire con l’arte del Seicento, non si comprende perché con tanti dipinti del Merisi di minori dimensioni, collocati in sedi più vicine, si debba scegliere una tela monumentale, fragilissima, ubicata a millecinquecento chilometri di distanza».
«Al Ministro Franceschini – conclude la lettera – chiediamo di bloccare questo ennesimo rischioso trasloco del dipinto e di emanare, attraverso disposizioni governative, un decreto di inamovibilità. Al Ministro Lamorgese chiediamo di attivare tutte le iniziative necessarie alla musealizzazione (peraltro prevista dal Regio Decreto n. 3036 del 7 luglio 1866) del dipinto nel suo luogo deputato, nella città di Siracusa, vietando ogni forma di spostamento e di prestito».