News Priolo: <I motivi di questa scelta – dice Patrizia Arangio – sono da ritrovarsi in un fatto: sarebbe bastata una sola seduta di consiglio comunale per ottenere il provvedimento invece delle tre occorse. Uno spreco che ripugna sia la mia coscienza di consigliere comunale sia di cittadina giacché ritengo che le risorse pubbliche non debbano essere sprecate, ma utilizzate per i bisogni della parte più svantaggiata della comunità priolese. Mi rammarica che la mia scelta in aula è stata seguita da toni molto aspri, dove mi si accusa di screditare, di offendere e di lenire l’immagine dei consiglieri e delle istituzioni. Una nota che hanno condiviso i consiglieri presenti in aula; una nota che dipende con quale prospettiva e stato d’animo si legge, può essere intesa come una forma di intimidazione come quasi a voler dire “non ti permettere più” . Alcuni hanno pensato che fosse solo gesto demagogico volto a creare scompigli e problemi. Per questo motivo ho più volte ribadito che la mia scelta è assolutamente libera e spontanea, e che non volevo offendere in alcun modo i colleghi consiglieri. Ho agito in assoluta buona fede – conclude Arangio – ritengo anzi d’essere stata offesa dal presidente del Consiglio comunale, mentre è doveroso ringraziare il consigliere Giannetto, unico in aula a spendere delle parole a mio supporto>.