Siracusa Protagonista è in totale disaccordo con la scelta dell’amministrazione comunale in merito al pagamento della Tari.
Su molti punti i rappresentanti di Siracusa Protagonista non convengono affatto con quanto comunicato dal Sindaco della città.
«Nel comunicato – dichiarano Vinciullo, Castagnino, Alota, Basile e Salerno – si legge che il contribuente cittadino ha sempre due possibilità che non comportano né interessi né sanzioni, o si paga l’importo comunicato per intero entro il 4 maggio oppure, utilizzando l’opzione della rateizzazione mensile, a partire dal 30 maggio (che comprende interessi). Non abbiamo nessuna difficoltà a dire che questa comunicazione del Sindaco è inascoltabile. Intanto perché moltissimi capoluoghi italiani, ma anche siciliani come Catania e Messina, hanno annunciato l’esenzione dalle tasse locali puntando sui contributi per l’emergenza coronavirus che arriveranno dallo Stato e dalla Regione. Ed in questa ottica hanno adeguato i loro bilanci».
«Il Sindaco di Siracusa – proseguono Vinciullo, Castagnino, Alota, Basile e Salerno – di esenzione non ne parla nemmeno, parla al massimo di rateizzazioni aggiungendo “che è meglio se si paga subito”. La domanda sorge spontanea: ma il Sindaco lo sa che a Siracusa da tre mesi nessuno guadagna un euro? Lo sa che il popolo siracusano delle partite Iva è privo di reddito ed appesantito da scadenze? Lo sa che stanno fallendo quasi tutte le piccole imprese? Lo sa che la città vive un dramma economico che non ha precedenti? Invece di proporre a chi può di versare perché non cerca una soluzione per chi non può neanche tramite rateizzazione pagare la TARI? Il suo distacco dal mondo reale poi risulta evidente quando afferma che quelli che pagano subito farebbero “un atto di solidarietà rivolto ai meno fortunati perché darebbe al Comune una disponibilità finanziaria che consentirebbe anche di pagare le rate dovute alla ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti».
«Una forzatura incredibile che – concludono Vinciullo, Castagnino, Alota, Basile e Salerno – alla fine debbono pagare i siracusani. Sempre gli stessi siracusani, che oggi sono debilitati da una terribile pandemia e che da tre mesi vivono in uno stato di quarantena, di ansia, di timore e di incubi».