Pachino. Una marcia antimafia per lanciare un segnale inequivocabile al mondo dell’illegalità e del malaffare. Organizzata dal Comune di Pachino e dal Consorzio di Tutela del Pomodoro IGP, la marcia ha attraversato le strade del paese superando ogni aspettativa.
Centinaia i partecipanti tra studenti, istituzioni e semplici cittadini che, ispirati e indignati dagli ultimi deplorevoli episodi di minaccia mafiosa verificatisi nelle ultime settimane – l’attentato agli stabilimenti dell’azienda Fortunato e le minacce di morte al giornalista Borrometi – hanno marciato lungo le strade di Pachino già dalle ore 9 del mattino. Con loro, numerose attività che hanno deciso di serrare i battenti durante le due ore dedicate al corteo mostrando, con i fatti, la propria vicinanza all’iniziativa.
Il luogo simbolico dal quale la marcia ha avuto inizio è stato proprio lo stabilimento dell’azienda Fortunato, colpito da un incendio doloso appena qualche settimana fa. A fare da capofila, il sindaco di Pachino Roberto Bruno e il presidente del Consorzio Salvatore Lentinello. Presenti anche Edy Bandiera, Assessore Regionale all’Agricoltura, e una delegazione di sindaci e rappresentanti delle istituzioni dei paesi limitrofi, da Noto ad Avola.
“È stata una manifestazione civile e democratica dal cuore di Pachino, per dire un “no” secco alla mafia e all’illegalità – ha dichiarato il sindaco Bruno. Davvero stupefacente il numero di associazioni e persone che hanno contribuito e partecipato, chiudendo i propri negozi e lasciando le proprie attività pur di essere presenti. Alla paura dell’illegalità e della mancanza di libertà, si reagisce proprio così, scendendo in piazza e rivendicando i propri diritti”.
“La presenza di così tante persone è la dimostrazione che ci stiamo muovendo nella giusta direzione – ha sottolineato il presidente del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP Lentinello – le centinaia di partecipanti ci dicono in maniera inequivocabile che la gente di Pachino lavora onestamente, si impegna e produce eccellenza, rifiutando in maniera categorica episodi e metodi mafiosi. Spero che le istituzioni ci siano vicine e che ognuno faccia la sua parte, garantendo la sicurezza del territorio e quindi la migliore delle condizioni per lavorare serenamente”.
“Rinnovo la mia solidarietà all’azienda Fortunato – conclude il presidente – vittima di un attentato che può segnare la vita e non soltanto l’attività lavorativa, nella speranza che continuino a lottare al nostro fianco”.
A fargli eco, il direttore Salvatore Chiaramida: “Abbiamo voluto organizzare quest’iniziativa per imporre con forza la linea della legalità che contraddistingue il nostro Consorzio, così come la città di Pachino: l’episodio occorso agli amici Fortunato è solo la punta dell’iceberg di un problema che persiste nel nostro territorio, con furti e atti malavitosi nelle aziende e nelle campagne. Siamo orgogliosi che le associazioni, le scuole e tantissimi cittadini abbiano aderito all’iniziativa, scegliendo da che parte stare”.
A margine della marcia, una giunta e un consiglio comunale pubblici, durante i quali il Comune di Pachino ha sottoscritto in maniera unanime un protocollo antimafia.