News Pachino: M.R., pachinese classe ’54 già conosciuto alle forze di Polizia è stato tratto in arresto dagli Agenti della Polizia di Stato in servizio al Commissariato di P.S. di Pachino, in esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare per i reati di maltrattamento e lesioni personali aggravate nei confronti della moglie, classe 1958, e per porto abusivo di armi.
A seguito di un’articolata e complessa attività investigativa, riconducibile a una lunga serie di fatti delittuosi posti in essere dall’arrestato, la Polizia di Stato accertava che l’uomo, sin dall’inizio della vita matrimoniale, aveva manifestato la propria indole aggressiva e possessiva nei confronti della moglie, la quale era costantemente vittima di ingiurie, minacce, soprusi e violenze fisiche di ogni genere, fino al punto di impedirle di truccarsi ed uscire di casa se non accompagnata da parenti.
Ben 40 anni di matrimonio vissuti dalla vittima in maniera tormentata e avvilente, tollerando per amore dei figli una vita familiare caratterizzata da reiterate sopraffazioni sessuali da parte del marito il quale, tra l’altro, rientrava spesso a casa all’alba e ubriaco.
In alcune circostanze era stata minacciata di morte con una pistola, in altre con una motosega e, proprio in quella occasione, aveva anche tentato il suicidio. L’attività investigativa, avvalorata da numerose testimonianze, consentiva di riscontrare ampiamente le condotte violente e intimidatorie poste in essere dal marito non solo nei confronti della moglie, ma anche nei confronti di tutta la famiglia. Dopo le incombenze di rito l’arrestato è stato condotto presso il carcere di Cavadonna.
Continuano a registrarsi episodi di violenza nei confronti di donne, commessi anche in ambito familiare e nel contesto dei rapporti di coppia con situazioni di maltrattamenti tra le mura domestiche. Tali situazioni pongono in una posizione di forte fragilità psicologica la vittima la quale, a volte, fatica a riconoscere la violenza subita e a formalizzare, pertanto, una denuncia agli organi di Polizia.
Nell’ottica di fornire un ulteriore impulso ed efficacia all’azione di prevenzione e di contrasto a tale fenomeno, la Questura di Siracusa ha attuato nel corso del 2017 il progetto “Questo non è amore” con l’utilizzo di postazioni mobili (camper) che sono stati collocati nelle piazze e nelle vie della città. L’iniziativa, oltre ad avere una valenza informativa, è stata volta a favorire l’emersione del fenomeno favorendo un contatto diretto con le potenziali vittime e offrendo loro il supporto di una equipe multidisciplinare composta da operatori specializzati presente all’interno del camper. Sempre a scopo preventivo, sono stati svolti dagli Agenti dell’Ufficio Relazioni Esterne, accompagnati dai rappresentanti di alcune associazioni antiviolenza, degli incontri con gli studenti dei licei cittadini, al fine di sensibilizzare i ragazzi sulla tematica del femminicidio e della violenza di genere.
Per quanto riguarda l’azione repressiva la Questura di Siracusa, nel corso dello scorso anno, è stata particolarmente attiva nel contrasto al fenomeno dei femminicidi e, più in generale, della violenza di genere. Sono stati infatti emanati 51 ammonimenti, 27 per il reati di violenza di genere e 24 per il reato di stalking. Particolarmente incisivo a tal proposito è stato, nel corso di tutto il 2017, il Commissariato di Pachino che ha concluso due importanti operazioni di polizia: Il 22 aprile, Agenti del Commissariato di P.S. di Pachino, al termine di una delicata indagine di polizia giudiziaria, hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto a carico di un uomo di 46 anni di Pachino, accusato di violenza sessuale nei confronti di tre giovani ragazze minorenni.
Il 7 settembre, gli Agenti di Pachino, infine, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio, maltrattamenti, lesioni, incendio e calunnia a carico di Iemmolo Sebastiano di anni 36, residente a Rosolini, già noto alla Polizia per i suoi numerosi precedenti. I reati ipotizzati si riferiscono ad una serie di delitti di maltrattamenti nei confronti di Pirri Laura e del figlio minore, culminati con il decesso della donna avvenuto il 25 marzo 2017 dopo 18 giorni di agonia.
Aggiornamento 20/02/2018: accogliendo l’istanza dell’avvocato Luigi CARUSO VERSO, il GIP del Tribunale di Siracusa, dottor Andrea MIGNECO, ha disposto la rimessione in libertà del sessantaquattrenne M.R. L’uomo, che ha sempre negato con forza di aver commesso i fatti di cui è accusato, si era vigorosamente discolpato nell’interrogatorio di garanzia, raccontando una verità completamente diversa da quella denunciata dalla moglie.
Dopo l’interrogatorio, l’avvocato Luigi CARUSO VERSO aveva ottenuto per il suo assistito gli arresti domiciliari. Ora dopo un mese esatto di custodia in casa, M.R. è ritornato completamente libero, con il solo obbligo di non avvicinarsi al coniuge.