Noto. Una nuova storia di bullismo nella provincia di Siracusa, tutta al femminile. Si perchè vittime e carnefici sono tutte donne, anzi giovani donne. Tutto comincia lo scorso 18 settembre, quando una studentessa quindicenne all’uscita dall’Istituto di Istruzione Superiore veniva avvicinata da due ragazze che la invitavano a seguirle alle spalle dell’edificio scolastico per un colloquio riservato. Giunte dietro il plesso, la sedicenne le rivolgeva subito epiteti offensivi e minacciosi scagliandosi contro la stessa con percosse varie, strattonandola per i capelli fino a farla cadere in terra. L’altra amica quattordicenne, partecipava appieno all’aggressione colpendo la vittima con pugni alla testa mentre un gruppo di ragazze accorreva intorno e sembrava quasi divertito dallo “spettacolo”. Solo qualche istante dopo, la vittima riusciva a divincolarsi e fuggire. Al rientro in casa, la giovane rivelava l’accaduto alla madre la quale vedendola dolorante decideva di accompagnarla in ospedale. Nel tragitto la vittima incrociava per strada le due ragazze che l’avevano aggredita. La madre della vittima arrestava la corsa in auto per affrontare le giovani e chiedere loro spiegazioni del comportamento tenuto verso la figlia. Non faceva a tempo a chiedere contezza dei fatti che veniva anch’essa aggredita, afferrata per i capelli, stretta in una morsa senza possibilità di scampo. La figlia interveniva in soccorso della madre, ma anche stavolta aveva la peggio, ricevendo una serie di percosse dalle due ragazze che subito dopo si allontanavano a passo spedito. In ospedale i medici riscontravano nei riguardi della minore e della madre trauma alla guancia, al cuoio capelluto per strappo di capelli, graffi, ecchimosi con una prognosi rispettivamente di giorni 10 e giorni 7. Non paghe di ciò, le due ragazze autrici dell’aggressione recatesi al domicilio delle vittime danneggiavano con calci e pugni l’autovettura 50cc per minori, di proprietà della compagna di scuola. Dei gravi fatti accaduti, del turbamento e dello stato di tensione ingenerato nelle vittime, veniva avvisata la Polizia di Stato del Commissariato di Noto che metteva in atto un’immediata ed articolata attività d’indagine per risalire alla verità.
In particolare, l’escussione di alcuni testi presenti all’accaduto, i sopralluoghi di polizia giudiziaria, l’acquisizione dei referti medici stilati nell’occorso, consentiva agli investigatori di ricostruire la dinamica dei fatti ed il movente riconducibile alla gelosia per un comune interesse sentimentale nei confronti di un ragazzino. Si è proceduto, pertanto, al loro deferimento per lesioni dolose aggravate dalla premeditazione, minacce, atti persecutori, continuati in concorso.