News Noto: con una lettera inviata all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, alla Corte dei Conti, all’assessorato regionale alle Autonomie locali ed al sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, il segretario della Funzione pubblica della Cisl per Siracusa e Ragusa, Daniele Passanisi ha richiesto l’immediata revoca della delibera approvata dalla giunta municipale di Noto lo scorso 28 giugno. Tale delibera prevede un atto di indirizzo per il reperimento di dieci unità da destinare alla realizzazione delle attività di collaborazione professionale e di inserimento al lavoro retribuito presso il Comune di Noto.
“Stigmatizziamo vibratamente la circostanza che l’Ente – ha detto Passanisi – pur trovandosi in condizione di non poter aumentare il numero di ore al personale part-time, che si trova pertanto in evidente situazione di disagio economico e socio-familiare, riesce tuttavia a bandire un concorso per il reperimento di candidati da inserire presso il Comune di Noto con lavoro retribuito. A ciò si aggiunga la circostanza che l’atto di indirizzo in questione presenta numerose e vistose illegittimità”.
“Tra i rilievi avanzati dalla segreteria provinciale della Funzione pubblica – prosegue il segretario della Funzione Pubblica della Cisl Siracusa Ragusa – ci sono il riferimento alla predisposizione di una task force interna volta a massimizzare le azioni dell’Ente e nello stesso tempo si parla di ingresso nel mondo del lavoro e di raggiungimento di un’esperienza professionale dei candidati”.
“Grave – continua Passanisi – anche il fatto che nella deliberazione i candidati sono disoccupati/inoccupati laureati, mentre nell’allegato schema di avviso pubblico i candidati devono essere in possesso di partita Iva, solitamente incompatibile, sottendendo un’attività autonoma con carattere di continuità e professionalità, con lo stato di disoccupazione e il fatto che per la deliberazione i candidati devono avere un’età compresa tra i 25 ed i 35 anni non compiuti, mentre per lo schema di avviso i giovani devono avere un’età inferiore a 35 anni, oltre a prevedere come si indica nella deliberazione e nello schema il requisito della residenza”.
“Senza voler pertanto indugiare sulle ulteriori incongruenze ed illegittimità della determinazione in questione e dell’allegato schema di avviso – ha spiegato il segretario provinciale della Funzione pubblica della Cisl – a sommesso avviso di questa organizzazione sindacale ricorrono di certo gli estremi per revocare, anche in autotutela, detta delibera”.