Tumtum, tumtum, tumtum. E’ questo il rumore ritmico che da bambini abbiamo sempre attribuito all’organo muscolare cavo che costituisce il centro motore dell’apparato circolatorio. Tumtum, tumtum, tumtum è questo il rumore del cuore quando si contrae e si rilascia secondo il ciclo cardiaco o quando “batte” all’impazzata per qualcosa.
Tumtum, tumtum, tumtum, è questo il rumore di tantissimi cuori che da una settimana attendono che Giuseppe Rizza, la “freccia“, si svegli.
Il calciatore netino classe ’87, terzino sinistro, dopo un malore è costretto alla rianimazione presso l’ospedale “Cannizzaro” di Catania in coma farmacologico.
La triste notizia che ha colpito l’ex Primavera della Juventus, poi in prima squadra con Juve Stabia, Livorno, Arezzo, Pergocrema, Nocerina e Noto ha per un attimo fermato quel Tumtum, tumtum, tumtum per poi farlo accelerare di colpo. Sono, infatti, e continuano ad essere moltissimi i messaggi che attestano la stima e l’affetto nei suoi confronti. Messaggi che arrivano dal mondo dei big del calcio come Francesco Totti, Sebastian Giovinco, Domenico Criscito e molti altri ancora. E oltre ai big ci sono anche quei calciatori che hanno incontrato o si sono scontrati in campo con Peppino Rizza in altre serie come Maurizio De Pascale, Giovanni Iodice, Vincenzo Pepe, Davide Pettinato e una lunga e lunga lista.
Per lui, che in questo momento sta giocando la partita più importante della vita fuori dal rettangolo di gioco, i messaggi sono arrivati anche dal giornalista Gian Pietro Fiore a nome dell’intera redazione di Giallo e dal giornalista e saggista Carmelo Abbate.
Giuseppe dorme mentre, oltre alla sua famiglia, mille cuori battono accanto al suo affinché apra gli occhi presto e si risvegli. Dorme Giuseppe mentre gli ultras del Noto hanno srotolato davanti alla Cattedrale barocca uno striscione, poi adagiato alla Villa Comunale, con scritto: <Forza Peppino… non mollare!> mentre le loro voci si sono levate in alto insieme a quelle degli ultras del Siracusa Calcio con lunghi cori.
E mentre il cuore, organo ritenuto per eccellenza della memoria affettiva, continua a battere nel petto di tutti quelli che gli vogliono bene, Peppe continua a dormire.
Ma tutti siamo certi che al risveglio tornerà a ruggire. Un Tumtum, tumtum, tumtum che a pensarci bene non sembra solo il rumore ritmico del cuore ma anche quello dei tamburi da stadio. Perché il calcio, nonostante le lontananze e le diversità dei colori, resta sempre il mondo dove fa da regina la parola “famiglia“.
E anche il nostro cuore batte affinché Peppe Rizza apra presto gli occhi. Noi vogliamo pensare che era solo un po’ stanco e si è preso del tempo per riposare. Sappiamo attendere. Ma non vogliamo attendere troppo. Quindi <torna presto, Peppe>.
Per le foto su Noto si ringrazia Paolo Interlando