News Noto. Nella giornata di ieri, al termine di un’articolata attività investigativa, espletata dagli Agenti della Polizia di Stato, si è proceduto all’esecuzione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, emessa dal Gip di Siracusa, nei confronti di un uomo (classe 1987) già conosciuto alle forze di polizia, per i reati di maltrattamento in famiglia, lesioni personali pluriaggravate, con la recidiva reiterata specifica ed infraquinquennale.
Il denunciato in più occasioni, in esecuzione del medesimo disegno criminoso, aggrediva fisicamente la sua compagna, minacciandola di morte, danneggiando la vettura della madre e cagionandole lesioni personali.
In data 27 maggio u.s., giungeva al numero pubblico di emergenza una chiamata da un telefono cellulare da parte di una donna in lacrime che riferiva di essere stata aggredita dal proprio compagno.
Gli Agenti, raggiunta l’abitazione, trovavano la donna visibilmente scossa per l’accaduto che era solo l’ultimo di una lunga serie.
L’uomo, nel frattempo, si era già allontanato da casa. Nei giorni successivi, la donna, ascoltata nei locali del Commissariato, riferiva di non voler procedere contro il suo convivente, cercando di sminuire la portata dei fatti, limitandosi unicamente ad ammettere che in passato vi erano stati esclusivamente degli scontri accesi di natura verbale.
Tuttavia, gli investigatori, comprendendo che le dichiarazioni rese dalla donna erano frutto del costringimento psichico esercitato nel tempo dall’uomo, effettuavano ulteriori approfondimenti investigativi scoprendo una serie di reiterate violenze fisiche e psicologiche cui l’uomo sottoponeva la propria compagna e acquisivano numerosi certificati medici riguardanti una lunga serie di lesioni subite dalla donna durante la convivenza con il proprio violento compagno.
Pertanto, nella giornata di ieri, in esecuzione del provvedimento cautelare, l’uomo, raggiunto dagli Agenti del Commissariato, veniva allontanato dalla casa familiare con la prescrizione di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa e dai suoi familiari, nonché di comunicare con i suddetti con alcun mezzo e di mantenersi ad una distanza di almeno 150 metri, sussistendo il concreto ed attuale pericolo che l’indagato possa continuare a maltrattare la compagna arrecandole lesioni più gravi di quelle già provate.