“Il più grande errore in assoluto che si possa fare in certe situazioni è quello di sottovalutare l’istinto, le sensazioni e la determinazione delle madri. Torto o ragione? Chissà… il tempo lo dirà” – sono queste le parole che Patrizia, la mamma di Angelo De Simone, ha affidato ai social qualche giorno prima dell’inizio del processo che potrebbe, finalmente, fare chiarezza sulla morte del giovane siracusano.
Dopo il rinvio a giudizio di Giancarlo De Benedictis, già detenuto in regime carcerario con una condanna a 20 anni dopo l’arresto avvenuto durante l’operazione “antidroga Bronx” da parte della gup Carmen Scapellato, si è tenuta oggi in Corte d’Assise la prima udienza del processo per omicidio volontario aggravato da futili motivi del giovane De Simone trovato “impiccato” in un gancio posto nel piccolo cortile dell’abitazione dove viveva con la famiglia il 16 febbraio del 2016.
E proprio questa mattina, all’interno del Palazzo di Giustizia di Siracusa, il PM Gaetano Bono ha depositato una lista di circa trenta testimoni che dovrebbero essere ascoltati nel corso del processo. Stessa mossa è stata messa in atto sia dall’avvocato della famiglia De Simone, David Buscemi, sia da quello di De Benedictis, Sebastiano Troia.
Si ritornerà in aula di Corte d’Assise il 22 novembre quando ad essere ascoltato sarà un maresciallo che ha seguito le indagini sulla morte di Angelo De Simone dal primo giorno. E poi il 20 dicembre dove, a quanto pare, sarà ascoltato un testimone chiave insieme ad altre cinque persone.