Paul Watzlawick (Villach 25 luglio 1921 – Palo Alto 31 marzo 2007) è stato uno psicologo e filosofo austriaco, eminente esponente della Scuola statunitense di Palo Alto. Seguace del costruttivismo, derivante dal pensiero relativista del costruttivismo filosofico. Inizialmente di formazione psicoanalitica junghiana, successivamente fu tra i fondatori e tra i più importanti esponenti dell’approccio sistemico. Lavorò a lungo al Mental Research Institute poi dal 1987 fondò il Centro di Terapia Strategica di Arezzo insieme a Giorgio Nardone.
“La credenza che la realtà che ognuno vede sia l’unica realtà è la più pericolosa di tutte le illusioni”.
Trama: Watzlawick ponendoci di fronte ad uno specchio ironico che, pur tenendo viva una costante tensione tra il divertimento e il disagio di riconoscersi, non ci priva del piacere di interpretare i messaggi: come rendersi felicemente infelici? Come evitare di procurasi infelicità di troppo? Per raggiungere il suo obiettivo mette a disposizione dei lettori i più svariati espedienti argomentativi dall’intelligenza critica allo humour nero. Un saggio rivolto a chi non può rinunciare nella sua quotidianità alla giusta dose di ironia e sarcasmo o a chi intossicato per aver seguito una mezza dozzina di improbabili ricette per la felicità, ne ha abbastanza dei dissennati consigli di guru, sessuologi, tecnocrati e maestri di vita o delle prediche sull’essere anziché l’avere e sulla pace interiore.
“È giunta l’ora di farla finita con la favola millenaria secondo cui felicità, beatitudine e serenità sono mete desiderabili della vita. Troppo a lungo ci è stato fatto credere, e noi ingenuamente abbiamo creduto, che la ricerca della felicità conduca infine alla felicità”.
“È risaputo che il motto non ufficiale del puritanesimo suona così: “Puoi fare quello che vuoi basta che non sia piacevole””.
“Il vostro oroscopo nel giornale di oggi vi mette in guardia (e con voi altri 300 milioni di individui nati sotto lo stesso segno) circa un possibile incidente. Effettivamente poi vi capita qualcosa. L’astrologia è quindi credibile. Oppure no?”
“Tra tutte le complicazioni, i dilemmi e le insidie che possono esistere nella struttura della comunicazione umana, l’assurdità del cosiddetto “Sii spontaneo” è certamente la più diffusa. Si tratta di un vero e proprio paradosso, che soddisfa tutte le regole della logica formale. ”