News Siracusa: «Le regole sul mercato del lavoro non servono a far ripartire il lavoro. Per far ripartire il lavoro bisogna far ripartire gli investimenti industriali che stanno progressivamente perdendo terreno nei settori chiave.»
A ribadirlo, intervenendo al Consiglio generale di fine anno della FIM Ragusa Siracusa convocato dal segretario generale territoriale Gesualdo Getulio, il segretario generale nazionale dei metalmeccanici della Cisl, Marco Bentivogli, che, in questo modo, è tornato sugli elementi in discussione nel Jobs act e sulla crisi che investe i settori della chimica e della siderurgia di questa parte di Sicilia.
«Siamo davanti a due settori in difficoltà – ha rimarcato Bentivogli – e su questo il Governo è assolutamente carente in termini di risposte alle politiche industriali, al coordinamento, alle infrastrutture materiali e immateriali, ai costi energetici, della burocrazia.
Su questo intendiamo mobilitarci – ha aggiunto il leader della FIM nazionale – e questo spiega la nostra mancata partecipazione ad uno sciopero generale che abbiamo ritenuto confuso, in cui gli obiettivi erano posti in un elenco interminabile che tradiva chiaramente obiettivi più politici che sociali e sindacali.»
E nel panorama di crisi del settore industriale, i dati degli iscritti alla FIM dimostrano ancora di più la richiesta di sindacato da parte dei lavoratori.
«La FIM cresce – ha sottolineato con soddisfazione Marco Bentivogli – A Ragusa e Siracusa, dal 2007 a oggi, siamo passati da 386 a 2273 iscritti.»
«È il risultato del lavoro capillare fatto sul territorio – ha aggiunto Gesualdo Getulio – La FIM ha riscosso la fiducia dei lavoratori e non manca azienda dove la nostra presenza non risulti determinante. Ci attende un nuovo anno di mobilitazione e impegno. Il polo metalmeccanico resta l’obiettivo da perseguire con determinazione.
Chiediamo che il know how dei nostri operai venga messo al centro del nuovo sviluppo di questo territorio – ha detto ancora il segretario territoriale – La Vega B può essere una chiave di volta anche se, siamo certi, da sola non può bastare per fare uscire dalla crisi il settore. Lo ribadiamo a tutte le aziende del polo industriale, certi che le stesse comprenderanno la necessità di accelerare gli investimenti.»
«Quella che chiediamo alla politica e al Governo regionale è un’autentica idea di sviluppo industriale – ha ribadito nel suo intervento il segretario generale della UST Ragusa Siracusa, Paolo Sanzaro – Come Cisl abbiamo più volte avanzato questa richiesta e sottolineato la mancanza di un progetto chiaro.
Qui servono gli investimenti per evitare quella desertificazione industriale altrimenti inevitabile. Nessuno può pensare di usare il Jobs act, e ancora di più l’articolo 18, come specchietto per le allodole o, peggio, come arma di distrazione di massa per nascondere le reali incapacità a risolvere i problemi.»
E per essere ancora più incisivo il sindacato conferma la sua volontà di adeguare la propria struttura ai tempi e al resto dell’Europa.
«Stiamo procedendo verso la creazione di un’unica federazione dell’Industria – ha confermato Marco Bentivogli – In Europa esiste industryAll e anche la Cisl sta viaggiando verso l’accorpamento tra FIM e FEMCA. In questo modo ridurremo la sovrastruttura e ci avvicineremo ulteriormente alla gente.»