“Con sgomento ci troviamo ad accogliere una notizia, di per se davvero molto incoraggiante per il lavoro messo in campo quotidianamente al servizio della legalità da tutte le forze dell’ordine, che ahimè alcuni organi di stampa, raccontando in maniera sbagliata, hanno trasformato in danno per le donne vittime di violenza”.
Questo il desolato commento dell’ Avv. Daniela La Runa, presidente del Centro antiviolenza Ipazia dopo aver letto della confisca a Noto di un immobile sottratto alla mafia che, secondo quanto appreso, sarebbe stato destinato quale struttura rifugio per donne vittime di violenza.
“Oggi navigando sul web, – continua La Runa – veniamo attratte dalla notizia della destinazione di un immobile confiscato alla mafia alla tutela delle donne vittime di violenza domestica e quindi per il loro rifugio. La notizia, come detto positiva di per sé, ci lascia totalmente basite allorquando nel titolo vediamo spiattellato a chiare lettere l’indirizzo dell’ immobile in questione. Forse chi scrive non è informato che le specifiche di tali strutture devono rimanere segrete per la sicurezza di donne e minori ospitati e non come in questo caso date in pasto pubblicamente ad una moltitudine di lettori in spregio ad ogni esigenza di tutela delle vittime”.
“Ci sarebbe da complimentarsi per il colpo di genio, – conclude La Runa – se non discutessimo di vite umane e quindi ogni forma di sarcasmo la riteniamo fuori luogo. Possiamo solo invitare la testata in questione ad omettere l’ indirizzo indicato e invitare le altre o in ogni caso ciascun soggetto interessato ad omettere indicazioni ed indirizzi di immobili destinati a donne e minori vittime di violenza, perché ricordiamo loro che la tutela di questi soggetti fortemente a rischio è affidata anche alla capacità dei professionisti di fare “buona” informazione!”