Francofonte. Un coetaneo aveva asportato dalla sua campagna due buste di arance e per tale motivo lo aveva ricercato chiedendo trenta euro per il maltolto. Ceduti i trenta euro la vittima immaginava che fosse conclusa li la vicenda. Ricontattato però con la richiesta di ulteriori trenta euro aveva iniziato a pensare che gli fosse costata troppo la bravata. Non poteva ancora immaginare quanto.
Infatti la stessa sera si erano rincontrati casualmente nella piazza principale del Comune di Francofonte e la richiesta dei trenta euro veniva reiterata. Il ragazzo, a corto di denaro rispondeva di non poterlo accontentare e da li ne nasceva una colluttazione che lo metteva in fuga facendogli però perdere, dopo la caduta, il telefono cellulare che veniva intascato dalla controparte.
È li che è scattata l’estorsione. “Se rivuoi il tuo cellulare devi darmi trenta euro!” a quel punto trovatosi con le spalle al muro la vittima ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri della Stazione di Francofonte.
Ascoltata la storia i Carabinieri decidevano di assisterlo nell’incontro e di documentare la cessione di denaro necessaria a riottenere il proprio telefono cellulare.
È nella flagranza del reato che il ventiduenne B. E., veniva dichiarato in arresto per estorsione ed appropriazione indebita e su disposizione dell’autorità giudiziaria ristretto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.