News Francofonte. Si è costituito ufficialmente, il 29 gennaio, il comitato spontaneo denominato “No Impianto San Biagio”. Il comitato nasce con l’obiettivo di sottrarre la popolazione ai pesanti impatti delle centrali a biogas e biomasse (inceneritori) impedendone la realizzazione sul territorio comunale.Gli organizzatori sono pronti e intenzionati a promuovere ogni iniziativa utile a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, attraverso la partecipazione attiva della comunità.
Tra i primi ad aderire al comitato, la consigliera del circolo Mille Papaveri Rossi, la dottoressa Alessia Piccione.“Non solo aderirò al comitato ma sarò assolutamente attiva al suo interno e a completa disposizione per poter fare tutto ciò che serve per bloccare questo ennesimo eco mostro che genererà per pochi danari e per tutto il resto tumori – spiega la consigliera. Dallo studio del progetto è chiaro che si parla di incenerimento dei rifiuti, visto e considerato che nelle materie in ingresso si presentano sostanza come carta cartone plastica materiale combustibile e altro, e nelle emissioni a rilascio lento e costante compiono elementi come tallio, ferro, arsenico, rame, mercurio. Infatti il progetto iniziale viene completamente stravolto da un piano di integrazione che elimina quanto di buono si leggeva”.
“Siamo di fronte all’ennesimo caso di speculazione a spese della vita del cittadino e dell ambiente- prosegue ancora. Ambiente, mi riferisco al luogo dove dovrebbe nascere di enorme bellezza naturale e archeologica, tra l’altro già deturpato dal pesante impatto delle pale eoliche,oltre che stretto dal vincolo idrogeologico, e ritenuto dal nostro piano regolatore zona agricola. È chiaro che sarebbe disastroso per la salute e per tutti i figli di Francofonte oltre che per l’agricoltura fonte di sussistenza per la maggior parte delle famiglie del luogo. Le alternative ci sono, Il ciclo dei rifiuti non deve MAI essere interrotto con l’incenerimento. Il sistema dei rifiuti deve essere CIRCOLARE. Il rifiuto deve essere differenziato, selezionato, riciclato, e reimmesso nel mercato sotto forma di nuovo prodotto e pronto per il riutilizzo. Da 20 anni in nome dell’emergenza il tema dei rifiuti è stato soltanto un grande business che ha arricchito privati”.
“Al Presidente Musumeci, che ci ha proposto di continuare a legiferare in nome dell’emergenza, noi vorremmo spiegare che non ci sono ragioni per cui la Sicilia non debba poter puntare ad avere nel ciclo dei rifiuti anche una forma virtuosa di politica che abbia cura per la salute del territorio e delle persone. Con la costituzione del comitato, con le prossime azioni di lotta e con l’organizzazione di manifestazioni importanti e partecipate come quella del 28 a Milazzo contro l’inceneritore nella valle del mela dove 10mila persone hanno gridato no inceneritore, Musumeci, Gentiloni e ministri vari avranno ancora più chiaro che i Siciliani sono pronti a difendere la propria terra e rivendicare il diritto di autodeterminazione”: conclude.