News Melilli: “aderire a un partito vuol dire condividerne valori e idee. Aderire a un partito è rivedersi nello stile e nella pratica politica. Aderire a un partito è scegliere da che parte stare, schierarsi. Da sempre ci siamo battuti: contro il centrodestra, contro gli affaristi, contro i trasformisti. Le scelte assunte, giuste o sbagliate, le abbiamo sempre prese nel solco della nostra storia, del nostro passato”. Con queste parole inizia una nota dell’ Esecutivo-Coordinamento Circolo Pd di Melilli. Una decisone di un vasto gruppo di iscritti al Pd di Melilli ha deciso di uscire dal partito per costruire un nuovo percorso di sinistra, tra cui tutti i dirigenti e parecchi iscritti.
Riportiamo il seguito delle dichiarazione dell’Esecutivo e Coordiamento di Melilli:
Oggi il Partito democratico non è più un partito di sinistra. Le riforme del lavoro e della scuola, la riforma elettorale, le norme economiche approvate in questi ultimi anni, le alleanze politiche in atto e quelle in costruzione sono la dimostrazione di come il Pd abbia spostato il proprio baricentro politico non più nel campo del centrosinistra ma in un nuova identità “il partito della nazione”: tutti dentro, senza distinzioni di valori.
“Il Pd? E’ sotto gli occhi di tutti: ha ucciso il centrosinistra italiano, si è alleato e continuerà a farlo con il centrodestra. In Sicilia, addirittura, ha inglobato il ceto politico una volta cuffariano e lombardiano. Ha anche abolito l’articolo 18 e sacrificato il tema della questione morale sull’altare della governabilità.
La nostra storia, partita da molto lontano, era giunta al Partito democratico. Una storia fatta di uomini e donne, di riferimenti e di valori, dove libertà e rispetto per le fasce più deboli sono (e devono restare) il fulcro dell’azione politica, una storia dove il lavoro va riconosciuto come diritto fondamentale, una storia dove ogni singolo compagno o compagna ha messo un pezzo del proprio cuore e dedicato tanto del proprio tempo. Perché la militanza politica per noi vuol dire, lo ribadiamo, scegliere da che parte stare. Lavoro, sostenibilità ambientale, uguaglianza dei diritti sociali, pari opportunità, legalità e onestà: per noi sono parole che hanno ancora senso e valore.
Per tali ragioni, il Pd non può più essere il nostro partito. Noi apparteniamo ad una storia fatta di scelte nette e chiare, le vicende locali, invece, testimoniano un tradimento dei valori fondanti del centro-sinistra. Le scelte amministrative di questi ultimi anni, i comportamenti dei singoli eletti nelle ultime comunali, le imbarazzanti vicende giudiziarie, l’impresa di scalare il partito da parte di esponenti storicamente riconducibili al centrodestra melillese fanno comprendere oltre ogni dubbio come si concepisca l’idea di partito visto come strumento a disposizione di una singola persona e non come un mezzo a disposizione dell’intera comunità.
Il Pd ha fallito il suo compito. L’asse politico con il centro (Udc) non ha prodotto nessun risultato. Anzi: due mozioni di sfiducia, una maggioranza mai esistita, un partito consegnato nelle mani di un burattinaio e aperto all’ingresso di “lanzichenecchi” della politica locale, un centro-sinistra morto e sepolto anche per volontà del partito provinciale.
Noi non ci stiamo!!! Non ci rassegniamo a una sinistra umiliata e marginalizzata dalla retorica renziana. Oggi siamo chiamati a custodire gelosamente storia e valori e per farlo è necessario assumere una scelta chiara e netta. Il gruppo storico della sinistra melillese (proveniente da Pci, Pds, Ds e Sinistra giovanile), ha deciso di non rinnovare la tessera del Partito democratico.
Per noi il cammino riprende, con il passo deciso di sempre, fuori dal Pd. Insieme ai compagni, a quelle donne e a quegli uomini che da sempre si richiamano ai valori della sinistra. Siamo pronti a riprendere la nostra battaglia a partire dalle prossime competizioni elettorali. Strada per strada, casa per casa.