«Se la pandemia ha spinto, emotivamente, a qualche consapevolezza in più sulla gravissima crisi ambientale, è stata invece un facile alibi per passare sotto silenzio il dramma dei migranti».
Sono queste le parole del vescovo di Noto, Antonio Staglianò, che in qualità di delegato della Conferenza Episcopale Siciliana per i migranti, ha voluto lanciare un appello a tutta la comune umanità contro il virus dell’indifferenza.
Contro il virus dell’indifferenza, il Vescovo di Noto invita a restare umani e soprattutto a non lasciar nessun indientro.
«Mentre pensiamo ad una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia – scrive il Vescovo Staglianò – si insinua il vero pericolo in tutti noi: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente. E’ tempo di rimuovere le disuguaglianze, di risanare l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità».
I migranti continuano ad arrivare da zone di povertà estrema e di guerra.
«Nei migranti come in tutti i poveri c’è un sacramento di Cristo che ci chiede accoglienza, ospitalità e capacità di armonizzare tutto nel nostro spirto – scrive ancora il Vescovo di Noto – solo così potreggeremo la vita dai tanti virus che la aggrediscono e la mettono in pericolo».
Il Vescovo di Noto, Antonio Staglianò, rinnova l’appello di Papa Francesco: «dai nostri cuori di pastori si eleva un forte appello agli attori coinvolti e alla comunità internazionale, perché taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto dei piccoli e degli indifesi; perché si mettano da parte i calcoli e gli interessi per salvaguardare le vite di civili e dei tanti bambini innocenti che ne pagano le conseguenze; affinché muova i cuori e tutti possano superare la logica dello scontro, dell’odio e delle vendetta per riscoprirsi fratelli, figli di un solo Padre, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi».