News Noto: si è aperta ufficialmente mercoledì sera nell’elegante location dei Bassi di Palazzo Ducezio la 5° edizione di Documentaria Noto, festival ideato e promosso dal Collettivo FrameOff con il Patrocinio del Comune di Noto e la collaborazione della Fondazione Teatro “Tina Di Lorenzo”.
Nei cinque giorni verranno proiettati 14 film (6 partecipanti al Concorso “Visioni del reale” e 8 “Visioni Fuori Concorso”). Intanto si sono già svolte le due serate dedicate alla Retrospettiva su “L’uomo laboratorio”, il genio creativo Alberto Grifi, grazie a diversi documenti video proiettati, e soprattutto alle testimonianze dirette di chi lo ha conosciuto, ci ha lavorato insieme e continua a perpetuare la straordinaria eredità.
Il momento inaugurale ha visto la presentazione del ricco programma, dei partner e delle aziende private, a cura della Direzione Artistica del Festival. Presente l’Assessore alla Cultura Frankie Terranova che ha ricordato la costante presenza dell’Amministrazione Bonfanti al fianco di questo evento: “Sin dalla prima edizione abbiamo sostenuto il progetto per tanti motivi. Uno su tutti la comprovata professionalità degli organizzatori e l’entusiasmo verso una proposta che era anche una scommessa. Poi la capacità di rendere l’evento non solo occasione per fruire cultura ma anche di “farla” grazie ai momenti collaterali alle proiezioni, come i workshop di Alta Formazione, le tavole rotonde e i Focus Day legati a tematiche settoriali ma di grande interesse per il territorio. Ciò si lega profondamente con la visione che noi da sette anni abbiamo di questa città e che ci ha condotti fino alla grande sfida di candidare Noto e il Val di Noto a Capitale della Cultura Italiana nel 2020 (in questi giorni la Commissione nominata dal Mibact dovrà pronunciarsi e scegliere le 10, da 36 richiedenti, che resteranno in lizza sino alla decisione finale prevista entro gennaio 2018, n.d.r.). E Documentaria è proprio uno di quei tanti tasselli che contribuisce a dare validità alla nostra candidatura“.
La serata è entrata nel vivo con il testimone passato a Niki Ottimofiore che ha curato la Retrospettiva; grazie all’instancabile lavoro di tessitura della rete con l’Associazione Culturale Alberto Grifi, Distribuzioni dal Basso, e la Fondazione Baruchello, ha fatto arrivare a Noto: Danilo Monte regista (Open DDB), che sta lavorando per custodire ed incrementare l’eredità di Grifi. “Ringrazio Documentaria per l’opportunità che ci sta offrendo, quella di parlare di un personaggio che è stato regista, autore, biologo, inventore che ci ha lasciato una grandissima eredità”.
Proiettata poi la “La lezione del cattivo maestro” (anno 2007) di Danilo Monte, Cristiano Zuccotti, e Antonella Grieco. Dopo, il numeroso pubblico ha conosciuto e dialogato con Antonio Martino, regista, altro allievo di Grifi: “Mi emoziona ancora profondamente parlarne e rivedere i suoi lavori; credo che ancora oggi lui può dirci tante cose, sicuramente spronarci a sperimentare, seguendo lo spirito dell’uomo”.
A seguire “Dinni e la normalina” (anno 1978) di Alberto Grifi. Infine a chiudere gli interventi Antonio Veneziano che ha parlato dell’esperienza con Candida Tv, ma anche del Festival Off breve ma incredibile esperienza al Forte Prenestino di Roma. Di Grifi ricorda la grande importanza che dava allo sguardo e così ha chiuso il suo intervento facendo fare un esperimento ai presenti. Per concludere ultima proiezione della giornata “Non soffiare nel narghilè” (anno 1970) di Alberto Grifi.
Ieri, sempre ai Bassi di Palazzo Ducezio, si è tenuta la seconda serata dedicata alla Retrospettiva ma anche le proiezioni dei primi due film fuori concorso: “In alto mare” di Gabriele Meloni e Marco Spanu, film documentario sull’esperienza di un gruppo di bambini e ragazzi autistici e delle loro famiglie impegnati in un viaggio nel Mediterraneo, seguito dall’intervento in diretta skype con i due registi che hanno dialogato con il pubblico sulla loro opera. Secondo film: “Funeralopolis. A suburban portrait” di Alessandro Redaelli, che ha seguito, senza veli, l’amicizia di due giovani Vash e Felce, tra Besso, Sesto San Giovanni e Milano, condividendo la grande passione per la musica ma anche il dramma della droga. Anche il giovane autore ha avuto modo, sempre in videochiamata, di dialogare con il pubblico di Documentaria che aveva tantissime curiosità sulla storia e su come è stata raccontata.
La serata è proseguita con il secondo momento programmato per la Retrospettiva e questa volta Niki Ottimofiore ha coinvolto Alessandro Aiello (Collettivo Canecapovolto), che ha portato un’interessante intervista fatta ad Alberto Grifi, poco prima della sua morte.