News: cala il sipario sulla 60esima edizione dei David di Donatello. Per chi non lo sapesse sono gli oscar del cinema italiano che ogni anno premiano i più meritevoli autori, interpreti ed esperti della settima arte. Un’edizione che si rivela inaspettatamente piacevole per la sua conduzione e per i film in competizione quest’anno più che mai così diversi di genere e mai così interessanti.
Tutto è nuovo, tutto è bello. A cominciare dall’impronta Sky che gioca l’asso nella manica con Alessandro Cattelan, insieme a performance di intrattenimento con i video dei “The Jackal”. Anche attori, registi si prestano ai ritmi veloci della conduzione che non si perde in boriosi momenti o abissi infiniti di ringraziamenti al passato. Si pensa al presente, e al grande talento, un promessa per il futuro del cinema italiano.
C’è il red-carpet facsimile alla notte degli oscar, in cui si innescano simpatici siparietti tra colleghi e momenti di riflessione importanti su momenti di attualità. Sul red-carpet anche la campagna #VeritaperGiulio. L’hashtag spunta su spille da giacca, braccialetti e adesivi sfoggiati dai protagonisti della serata.
Passando ai premi, tutto procede da copione. Per niente inaspettato il premio come miglior film “Perfetti Sconosciuti” di Paolo Genovese, come anche il premio come miglior attore non protagonista per il talentuoso Marinelli. Viene consacrato Jegg Robot del regista Gabriele Mainetti che fa scorpacciata di David.
Tanta roba anche per Matteo Garrone per il suo “Il Racconto dei racconti”, che vince come miglior regia, fotografia, costumi e scenografia. Non ultimo Paolo Sorrentino che pota a casa il premio David per il Miglior Musicista e Migliore Canzone Originale per la musica e i testi di David Lang, interpretazione di Sumi Jo.
Nemmeno un riconoscimento per l’immenso Claudio Caligari e la sua ultima opera “Non essere cattivo” e neppure per “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi, uscente dal Festival del Cinema di Berlino come miglior film. Non ci resta che essere felici per la serata e i riconoscimenti conferiti e che questo sia solo l’inizio della rinascita del cinema italiano.