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Covid-19 nella provincia di Siracusa. Zappulla e Landro: “subito una svolta sanitaria o la situazione sfuggirà di mano”

di Redazione
10 Novembre 2020
Covid-19 nella provincia di Siracusa. Zappulla e Landro: “subito una svolta sanitaria o la situazione sfuggirà di mano”

Foto tratta da eCostiera

 

“E’  ormai acclarato che la  Sicilia è stata classificata zona arancione non per complotti internazionali ma per un sistema sanitario inadeguato e un governo regionale ossessionato dal dire e fare sempre l’opposto delle decisioni nazionale per conquistarsi le grazie di Salvini e della Meloni”.

Queste le parole di Pippo Zappulla, segretario regionale di ArticoloUno Sicilia e di Antonino Landro segretario provinciale ArticoloUno Siracusa.

“In  Sicilia si sfiora la soglia di pericolo del  30%  dei posti letto di rianimazione,  quella di allarme del 40% dei posti letto dei pazienti meno gravi, si annunziano altri posti di terapia intensiva ma ancora non si è neanche raggiunta la soglia prevista per legge di 719. Molti pazienti  affetti da patologie ordinarie anche gravi, taluni in tesa di intervento vedono rinviate, spostate spesso a tempo indeterminato le loro cure.  Il Sindaco di Palermo scrive del rischio di una strage per l’aumento esponenziale dei contagi e la saturazione dei posti di terapia intensiva negli ospedali.

E se nella provincia di Siracusa si sono superati i 2.000 contagiati con il  coinvolgimento  ormai di  tutti i Comuni del territorio  e si procede ad una media inquietante di almeno 100 nuovi casi  al giorno è legittimo essere preoccupati e chiedere se la sanità siracusana è in grado di reggere questo incremento e cosa si sta facendo e si dovrà fare  almeno per  rallentarlo.

In questo contesto e con questi numeri  ci chiediamo nella provincia di Siracusa come stanno realmente le cose. Nessun allarmismo ma Il migliore modo per crearlo  è proprio quello di non fornire quotidianamente le informazioni sul reale stato delle cose: quanti nuovi contagiati, quanti ricoveri, quanti in terapia intensiva, quanti  curati a casa, quanti asintomatici in isolamento. Ma anche spiegare  come e se si è organizzata  la sanità territoriale e se si è  potenziata l’assistenza domiciliare.

Perché non si può scaricare tutto il peso di una drammatica emergenza sulle spalle dei medici, degli infermieri e degli operatori tutti della sanità a cui deve andare sempre il plauso e il ringraziamento per il loro straordinario lavoro e impegno.

Esiste un Piano di emergenza provinciale  per affrontare quella che si preannunziava come la seconda ondata del contagio da corona virus? E se esiste chi dirige la sanità pubblica siracusana non ritiene di informare la comunità cittadina e  provinciale?

Le organizzazioni sindacali e lo stesso Ordine dei medici denunzia ormai quotidianamente il rischio di strutture sature, incapaci di accogliere altri degenti covid ma anche di rispondere alle esigenze di altre patologie sanitarie. Cosa si intende fare per evitare il disastro?

Non ci vorremmo trovare nella incredibile e gravissima situazione di ottenere come provincia il triste primato di quella meno organizzata, più contagiata e con più problemi sanitari.

Siamo convinti che molte delle responsabilità e dei limiti sono addebitabili  al  governo regionale e l’assessore Razza ma abbiamo la brutta  sensazione che si possa  contribuire anche  dal livello provinciale  al disastro sanitario siciliano.

Occorre certo  il massimo della collaborazione e della trasparenza  ma è indispensabile   una sanità pubblica all’altezza dell’emergenza.  Tutto questo anche   per sollecitare  i cittadini, soprattutto  quella pur minima parte che si ostina a sottovalutare la gravità del contagio,  a contribuire a governare la situazione rispettando con responsabilità e serietà le disposizioni”.

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Tags: pippo zappulla
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