
Il primo dell’anno si sa porta sempre grandi novità, ma questa di certo non farà felici gli italiani.
Dal primo gennaio, infatti, secondo quanto già annunciato dalle testate giornalistiche nazionali, è scattata la tassa sui sacchetti di plastica che vengono generalmente usati nei reparti di frutta e verdura dei supermercati.
Il costo di ogni singolo sacchetto, secondo quando sostenuto dal quotidiano Libero, si aggirerebbe intorno ai due centesimi. Poca roba insomma e inoltre toglierebbe dal portafogli una moneta per certi versi inutile.
Ma come si può leggere su Affari Italiani, in Italia vengono consumati ogni anno circa due miliardi di sacchetti, il che farebbe fruttare un giro d’affari pari a 400 milioni di euro.
Sempre su Affari Italiani è stata scoperta una “strana coincidenza”: pare che l’azienda produttrice del materiale per realizzare i sacchetti biodegradabili sia la Novamont, il cui amministratore delegato è Catia Bastioli, la manager amica di Renzi.
Mentre tutto sempre tornare e avere un senso, la gente “oppone resistenza” come meglio può. Chi fa girare su Facebook messaggi in stile “catena di Sant’Antonio” e chi invece pensa ad una soluzione più ingegnosa come pesare la frutta e la verdura senza ricorrere al sacchetto.