“Il 2021 , tranne la ripresa del settore delle costruzioni e in parte del turismo, lascia poche luci e molte ombre. Sul terreno sanitario e della pandemia siamo ripiombati in una condizione drammatica dove è riesplosa la inadeguatezza della politica regionale nella gestione della sanità pubblica”. – lo dichiara il segretario regionale di ArticoloUno Pippo Zappulla –
Si chiude l’anno con due eventi negativi: la crescita abnorme dei contagiati e l’ennesimo, gravissimo, colpevole rinvio dell’iter per il raddoppio della Catania-Lentini-Ragusa. Si doveva aprire, infatti, entro fine dicembre la procedura per la gara e, invece, per chiare responsabilità del Presidente Musumeci nella qualità di Commissario Straordinario dell’opera questo non avverrà e tutto è slittato al prossimo anno.
“Ciò che lascia sconcertati – afferma Zappulla – è, infatti, l’assoluta incapacità del governo regionale a programmare progetti per l’utilizzo delle risorse del Pnrr. Debolezza storica della macchina amministrativa e assenza di capacità progettuale del governo regionale rischiano di vanificare l’opportunità straordinaria e irripetibile dei fondi europei”.
Il combinato disposto di una regione imballata e immobilizzate dalle sue debolezze burocratiche e politiche e le distrazioni del governo nazionale che annunzia di destinare il 40% del fondi europei al Sud ma poi dimentica di farlo concretamente rischia di condannare la Sicilia in modo pressochè definitivo ad un ruolo marginale sia sul terreno economico che su quello occupazionale, della crescita, dello sviluppo e del benessere.
“Non credo – dichiara Pippo Zappulla – che a tutto questo si possa rispondere come fa il Presidente Musumeci e i suoi assessori solo attingendo dalle categorie della filosofia spicciola dell’ottimismo e del pessimismo: per invertire la tendenza occorre uno sforzo straordinario di tutte le forze politiche, economiche e sociali ma anche un governo regionale profondamente diverso”.
“Ed ha ragione la Cgil regionale , sia nel denunziare i limiti paurosi del governo regionale ma anche le timidezze del centrosinistra siciliano che attardandosi nel tatticismo più esasperato non fa emergere le idee che pure esistono di una vera proposta di sviluppo nuovo della Sicilia; per dire che la Transizione ecologica è la risposta non solo per l’area industriale siracusana ma per l’intera regione, che non ci può permettere il lusso di perdere 10 mila posti di lavoro senza una seria alternativa produttiva ed occupazionale; per dire che solo uno sviluppo armonico , equilibrato e sostenibile ambientalmente tra nuovo modello industriale, agricoltura di eccellenza e turismo di qualità potrà consentire di attirare risorse, di investire i fondi del Pnrr e di offrire un’idea di crescita e di sviluppo nuovo della Sicilia.
Il fronte democratico e di sinistra ha nel 2022 – conclude il segretario regionale di Art1 – l’opportunità di prendere in mano il governo della Sicilia per i prossimi decisivi 5 anni ma si deve uscire dal limbo delle meline, dei sotterfugi, dell’attendismo e scegliere coalizione, progetto e candidati. Farlo presto, bene e in modo trasparente. Insieme a Sinistra Italiana abbiamo chiesto, nei giorni scorsi, la convocazione del tavolo regionale del centrosinistra con il M5s, l’unica risposta ricevuta è stata quella di un fragoroso silenzio condita da qualche generica e misteriosa dichiarazione di ottimismo di maniera: sinceramente troppo poco e, come anticipato, a metà gennaio convocheremo gli Stati Generali della Sinistra siciliana per decidere le iniziative da assumere”.