«Nella difficile campagna vaccinale anti Covid che stiamo attraversando, tra mille problemi organizzativi e logistici, che manchino i vaccini lo possiamo immaginare, viste le numerose richieste da parte delle Regioni, ma che nei Centri vaccinali periferici aperti dall’Asp di Siracusa mancassero addirittura gli aghi e le siringhe tanto da costringere i Comuni a comprarli, stiamo rasentando il ridicolo».
Così il Presidente provinciale del Partito Democratico di Siracusa, Paolo Amenta, alla notizia che in più Comuni le equipe mediche inviate in provincia per le vaccinazioni hanno trovato i Centri vaccinali sprovvisti dei necessari presidi sanitari come aghi e siringhe, tanto da interrompere le somministrazioni o rivolgersi ai Sindaci per sopperire al problema.
«Non vogliamo offendere nessuno o strumentalizzare qualcosa – continua il Presidente del PD Amenta – ma proprio nei giorni scorsi, di fronte ai problemi organizzativi che si sono riscontrati all’hub di Siracusa, abbiamo chiesto con forza che si approntasse un piano organizzativo delle vaccinazioni, affrontandone tutte le dinamiche necessarie per non creare disagi ai cittadini, in particolare a quelli più fragili e agli anziani, ed ecco che il giorno dopo dobbiamo prendere atto della totale disorganizzazione nei territori da parte dell’Asp. Immaginare che nei vari Uffici Sanitari dei Comuni in provincia, dove l’Asp sta organizzando la campagna vaccinale anti Covid, non si trovino, non i vaccini, ma, si badi bene, addirittura aghi e siringhe, ha veramente del ridicolo. Significa che nessuno ha verificato il quadro delle strutture e non si ha un piano organizzativo per effettuare questa importante e vitale campagna vaccinale. E allora ancora una volta non possiamo non ribadire che per uscire fuori dall’emergenza, oltre al rispetto delle misure restrittive e preventive, oltre ad avere a disposizione i vaccini, occorre un piano organizzativo territoriale efficiente che abbia rispetto degli esseri umani. Purtroppo, nella prima fase della pandemia ci siamo trovati di fronte all’assenza di un piano dell’emergenza, oggi invece, non tenendo conto di questo importante passaggio, siamo di fronte all’assenza di un piano organizzativo delle vaccinazioni e, se c’è, si sta dimostrando inefficace.
Quindi – conclude Paolo Amenta – si alzi l’attenzione su questi temi e si presenti al territorio un piano vaccinale adeguato e funzionale, magari utilizzando i protocolli con i medici di famiglia e concordandoli con i Sindaci, massime autorità sanitarie nei Comuni, per avere il loro sostegno, che a dire il vero dall’inizio dell’emergenza non è mai venuto meno. Crediamo che solo così facendo si rimuoveranno i disagi che giorno dopo giorno stiamo riscontrando sulla pelle dei cittadini. E poi si incominci a pensare come utilizzare a meglio i fondi che arriveranno, ad iniziare dai Recovery, per rendere una volta per tutte funzionale la sanità nei territori».