News: La polizia di Palermo in collaborazione con le squadre mobili di Milano, Napoli e Trapani è riuscita a ricostruire la fitta rete di rapporti tra la mafia palermitana e la criminalità organizzata di altre zone della Sicilia e dell’Italia. Le accuse principali sono: associazione mafiosa, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, possesso e uso illegale di armi da fuoco. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo.
L’operazione denominata “Zefiro” ha condotto alla ricostruzione della vita criminale dell’ uomo di spicco del clan, Natale Bruno, cresciuto nella scuola dei fratelli Graviano, tanto che i boss di Brancaccio andavano in giro a Milano con la sua auto.
Gli inquirenti affermano: “L’operazione, battezzata Zefiro, ha consentito di registrare, accanto alle tradizionali attività di lucro di Cosa Nostra, anche inediti contatti con cellule criminali provenienti da altre organizzazioni”. Leonardo Agueci, procuratore capo di Palermo facente funzioni, dichiara inoltre: “L’operazione antimafia di oggi dimostra come a Palermo non si può muovere foglia nell’ambito delle attività criminali senza l’avallo e il controllo di Cosa nostra”.
I commercianti di Palermo erano ormai abituati a regolarizzare i pagamenti del pizzo presso un magazzino sito in via Gaetano Di Pasquale 8, dove risiedeva il quartier generale del boss Natale Bruno. La svolta è avvenuta anche grazie alle riprese delle telecamere, che lo hanno filmato mentre esordiva con quanto segue: “Al tuo buon cuore, attenzione. Non stiamo chiedendo niente… A Pasqua e Natale, quello che volete fare… fate”, rivolgendosi a un commerciante di casalinghi che aveva trovato Attak nei lucchetti del proprio negozio. Il commerciante a quel punto pagò.
Agueci asserisce inoltre: “Natale Bruno, nuovo capomafia di Palermo, è stato l’uomo che ha continuato l’attività di Cesare Lupo, arrestato nel 2011. È lui che ha proseguito nell’attività di sostentamento delle famiglie mafiose. I metodi sono sempre quelli tradizionali con l’imposizione del pizzo, le intimidazioni e lo spaccio di droga”. L’inchiesta è stata coordinata oltre che dal procuratore di Palermo Leonardo Agueci da i pm Francesca Mazzocco, Caterina Malagoli ed Ennio Petrigni.
Un tassello importante si aggiunge all’operazione; Giuseppe Furitano, “collaboratore” del boss, reo di aver intascato parte del pizzo raccolto era stato rimproverato con forza da Bruno. Furitano per discolparsi fece l’elenco dei negozi e delle botteghe che avevano pagato. “Molti di questi esercizi li abbiamo individuati e nei prossimi giorni sentiremo i titolari”, ha detto Nino De Santis, dirigente dello Sco.
Ecco i nomi dei diciotto arrestati grazie al successo delll’operazione Zefiro: Cristian Balistreri, 22 anni; Giuseppe Bruno, 43 anni; Natale Bruno, 47 anni; Patrizio Catanzaro, 35 anni; Maurizio Costa, 49 anni; Santo Cozzuto, 54 anni; Claudio Crocilla’, 48 anni; Giuseppe Cusimano, 41 anni; Vincenzo Di Piazza, 48 anni; Giuseppe Furitano, 44 anni; Mario Iannitello, 54 anni; Pietro La Verdena, 22 anni; Vincenzo Montescudo, 60 anni; Filiberto Palermo, 38 anni; Francesco Paolo Valdese, 31 anni; Massimiliano Voi, 39 anni; Antonio Zucchini, 42 anni; Egidio Zucchini, 38 anni. Aarrestato anche Filiberto Palermo, cantante neo melodico, conosciuto con il nome d’arte di Gianni Clemente.