News Francofonte: l’Amministrazione, tramite il sito web del Comune di Francofonte invita i cittadini a scegliere la destinazione dei fondi regionali per la “democrazia partecipata”, tra il miglioramento della viabilità o interventi sul sistema idrico integrato.
Ma l’opposizione non ci sta e reagisce attraverso una nota. I consiglieri d’opposizione Amedeo Castania, Annna Ciuciulla, Angela Cunsolo, Coletta Dinaro, Francesco La Rosa, Alessia Piccione e Carmelo Pisano commentano così: “la nostra idea di democrazia ci porta a pensare che, siccome la legge Regionale n°5 del 28/01/2014, prevede che i Comuni sono obbligati ad utilizzare almeno il 2% dei trasferimenti della Regione per forme di democrazia partecipata, coinvolgendo la cittadinanza per scegliere gli interventi da finanziare con tali somme, che nel nostro caso ammontano a circa 23 mila euro, la democrazia partecipata è stata del tutto disattesa e mortificata”.
“Partiamo dal fatto che almeno sette Consiglieri Comunali, rappresentanti di migliaia di cittadini, non sono stati neanche interpellati, e già questo fatto non rientra nella democrazia. Si sarebbe dovuta fare un’assemblea pubblica, aperta a tutta la cittadinanza, dove si sarebbero vagliate diverse proposte ma questo sarebbe stato “pericoloso” per la maggioranza visto che i suddetti consiglieri avevano indicato alcune priorità da adottare in fase di bilancio e cioè: un parco giochi nuovo per i nostri bambini che rispetti le norme di sicurezza, degli interventi nel plesso scolastico di via Europa, vandalizzato due mesi fa e per il quale sono stati chiesti fondi alle famiglie per il ripristino e, non ultimo, degli interventi per quanto riguarda la sicurezza in città. Questa sarebbe stato onorare il termine “democrazia partecipata””.
Concludono i consiglieri: “la modalità adottata dall’Amministrazione, che ha compresso i tempi in una sola settimana per la scelta, ci fa pensare che le somme siano già state destinate o addirittura utilizzate per coprire buchi di bilancio, cosa che risulterebbe alquanto grave in quanto violerebbe la normativa regionale sul principio della “Democrazia Partecipata””.